Sicilia – Messina in vendita azienda di macellazione e lavorazione carni.
L’azienda in vendita si occupa prevalentemente di macellazione, lavorazione e conservazione, trasporto e confezionamento di carni suine, bovine, ovine, equine, pollame e di altre carni fresche e si sviluppa su una superficie complessiva di 11.000 mq. Lo stabilimento è costituito da un corpo centrale in cemento armato a due piani fuori terra, un ampliamento del piano terra realizzato con struttura portante in acciaio ed una tettoia aperta in acciaio al piano terra.
CONTATTAMI SUBITO
Per mantenere la massima riservatezza, ti chiedo di compilare i campi e inviarmi la tua richiesta di informazioni. Provvederò a contattarti tempestivamente.
GALLERY
LINEE DI LAVORAZIONE PIANO TERRA
- a) Linea di lavorazione Bovini
1 locale macellazione;
1 cella quarti bovini;
2 celle mezzene; - b) Linea di lavorazione Suini
1 locale macellazione;
2 celle;
1 cella sospetti suini - c) Linea di lavorazione sottoprodotti
1 locale tripperia;
1 locale pelli;
1 locale corna e setole; - d) Linea di lavorazione ovini
4 locali lavorazioni ovini; - e) 1 sala spolpo – Zona preparazione pasti e insaccati munita di: n. 3 tavoli, pesa, sottovuoto, ceppo, 2 carrelli, locale buste, n. 1 cella scarti;
- f) Confezionamento
2 celle frigo;
1 locale cartonaggio;
1 locale confezionamento; - g) 1 sala porzionatura – Zona preparazione pasti (piano primo) munita di n. 2 tavoli, affettatrice, pesa, macchina vaschette sottovuoto, macchina cotolett., affettatrice;
- h) 1 sala insaccati – Zona preparazione insaccati (piano primo) munita di: n. 2 tavoli lavoro, trita carne, impastatrice, insaccatrice, cella asciugatura, locale lavaggio budella, 1 locale cartonaggio, deposito cartoni, n. 1 celle carni confezionati;
- i) 1 sala lavorazione carni – Zona lavorazione, cella.
1 cella carni confezionati
1 locale cartonaggio
ZONA ESTERNA
Nella parte esterna, si distingue:
- Zona di scarico degli animali. I mezzi di trasporto giungono nella zona deputata allo scarico che risulta essere su un livello più basso rispetto al piano di calpestio dello stabilimento di macellazione. Tale accortezza è importante al fine di ridurre la percentuale di pendenza dei portelloni dei mezzi e favorire le operazioni di scarico. Dopo lo scarico gli animali saranno convogliati tramite corsie o direttamente alle strutture per l’immobilizzazione o alle stalle di sosta, in relazione alle attività programmate di macellazione.
- Zona destinata a stalle Si tratta di strutture attrezzate e costruite per ospitare, per un tempo ristretto, gli animali in attesa di macellazione. La separazione tra i vari compartimenti è stata realizzata con strutture metalliche resistenti alle sollecitazioni degli animali ricoverati e tali da non creare casi di promiscuità. I box sono numerati e sono attrezzati con mangiatoie ed abbeveratoi utili a tutte le specie oggetto di attività. Di tali box, uno è destinato ad animali infetti.
- Zona destinata al lavaggio degli automezzi Una piccola zona è destinata al lavaggio e disinfezione dei mezzi di trasporto del bestiame, è attrezzata con la strumentazione utile allo scopo e con raccolta delle acque di scolo che confluiranno nel depuratore della stessa ditta.
ATTIVITA’ DI MACELLAZIONE
Il locale di macellazione può essere suddiviso in 4 macro aree/zone:
- Linea di macellazione bovini, equini, bufalini;
- Linea di macellazione suini, ovini e caprini;
- Tripperia;
- Zona di stoccaggio carni.
CONTATTAMI SUBITO
Per mantenere la massima riservatezza, ti chiedo di compilare i campi e inviarmi la tua richiesta di informazioni. Provvederò a contattarti tempestivamente.
- LINEA DI MACELLAZIONE BOVINI, EQUINI, BUFALINI
Punto di inizio è la gabbia di contenzione, installata tra la zona esterna e quella interna. Dopo l’identificazione e la visita pre-macellazione, l’animale verrà stordito e, previo sollevamento, verrà iugulato; il sangue si raccoglierà in apposita vasca sottostante, interrata a filo pavimento. Dopo la morte dell’animale, verrà asportata la testa, su cui verranno eseguite eventuali lavorazioni, secondo indicazioni da normativa vigente. Seguono, in successione, le operazioni di scuoiatura, eviscerazione, sezionamento in mezzene, toelettatura e peso della carcassa. Segue, per ultimo, la spinta delle mezzene nell’unità frigorifera di stoccaggio. L’operazione di eviscerazione si suddivide in due fasi: la prima riguarda l’allontanamento dei visceri addominali (pacchetto intestinale), la seconda la rimozione degli organi parenchimatosi addominali e toracici. Gli intestini verranno spinti, tramite apposita pedana, nel retrostante locale tripperia mentre la corata verrà appesa su un carrello mobile in attesa della visita ispettiva post-mortem. Per quanto riguarda le pelli, dopo il distacco dalla carcassa, verranno immessi in appositi contenitori ed allontanati dalla sala macellazione. Dopo l’eviscerazione e prima dell’ingresso della carcassa in cella, il Veterinario Ufficiale provvede alla visita ispettiva post-mortem, decretando il destino delle carni; solo dopo esito favorevole sarà apposto il bollo sanitario. In caso contrario, le carni verranno destinate allo smaltimento così come indicato dalla normativa cogente. In relazione alla normativa cogente ed alla specie, le carcasse potranno subire un fermo sanitario, in attesa di esito analitico. - LINEA DI MACELLAZIONE SUINI, OVINI E CAPRINI
OVINI e CAPRINI
Dopo identificazione e visita pre-macellazione, l’animale verrà stordito e subito dopo iugulato, provvedendo a raccogliere il sangue nell’apposita vasca di raccolta. Dopo la morte dell’animale, questo verrà sollevato su appositi carrelli per iniziare le prime operazioni di scuoiatura. L’attività si completerà con la carcassa appesa alla guidovia, prevedendo, in successione, il completamento della scuoiatura e l’eviscerazione, prima del pacchetto intestinale, dal retto al cardias compreso i prestomaci, e poi dei visceri addominali e toracici compreso trachea, esofago. Dopo l’eviscerazione e prima dell’ingresso della carcassa in cella, il Veterinario Ufficiale provvede alla visita ispettiva post-mortem, decretando il destino delle carni; solo dopo esito favorevole sarà apposto il bollo sanitario. In caso contrario, le carni verranno destinate allo smaltimento così come indicato dalla normativa cogente.
SUINI
Punto di inizio è la gabbia di contenzione, installata all’ingresso. Dopo identificazione e visita pre-macellazione, l’animale verrà stordito e subito iugulato con la raccolta del sangue in apposita vasca sottostante. Dopo la morte, la carcassa verrà spinta in avanti e calata all’interno della vasca di scottatura; qui permane per alcuni minuti, quindi tramite sponda idraulica viene rivoltata nella macchina depilatrice. All’uscita avverrà la rifinizione manuale. Si passerà, in successione, all’eviscerazione, prima del pacchetto intestinale, dal retto al cardias, e poi dei visceri addominali e toracici compreso trachea, esofago e lingua, poi alla mezzenatura, toelettata e pesatura. Infine, le carcasse verranno avviate alla cella di stoccaggio. Dopo l’eviscerazione e prima dell’ingresso della carcassa in cella, il Veterinario Ufficiale provvede alla visita ispettiva post-mortem, decretando il destino delle carni; solo dopo esito favorevole sarà apposto il bollo sanitario. In caso contrario, le carni verranno destinate allo smaltimento così come indicato dalla normativa cogente. In relazione alla normativa cogente, le carcasse potranno subire un fermo sanitario, in attesa di esito analitico. - TRIPPERIA
Nel locale tripperia, comunicante con la sala macellazione tramite aperture, avverrà la lavorazione delle trippe, in genere bovine. Il pacchetto intestinale identificato arriva tramite scivolo o carrello; in relazione alla provenienza ed alla normativa cogente, le parti verranno separate e destinate o allo smaltimento o lavate e pulite in apposita macchina. Il contenuto dei prestomaci verrà raccolto separato rispetto al resto del materiale da smaltire. Durante lo svuotamento dei prestomaci avverrà pure il recupero dei dispositivi elettronici di identificazione. - ZONA DI STOCCAGGIO CARNI
Sono presenti più unità di stoccaggio, dotate di porta di ingresso chiudibile a chiave ed identificate con numeri progressivi. Le strutture sono state concepite in modo da ospitare tutte le carni regolarmente macellate. Lo stoccaggio di trippe e frattaglie avverrà su carrelli spinti manualmente in cella. - SOTTOPRODOTTI
Durante le operazioni di macellazione verranno create tutte e tre categorie di sottoprodotti (CAT. 01, CAT. 02 e CAT. 03). Durante le lavorazioni, gli operatori separeranno le tre tipologie, destinandole ai vari contenitori opportunamente identificati. Per lo smaltimento, l’azienda si appoggia ad una ditta esterna. L’allontanamento avviene a fine attività di macellazione. - USCITA CARNI
L’azienda si è attrezzata di un’apposita area per il carico delle carni. In genere l’operazione avviene il giorno dopo la macellazione e prevede, per i bovini, bufalini ed equini, il taglio della carcassa in quarti, al fine di agevolare le operazioni di trasporto. Per le operazioni di carico sui mezzi, l’azienda ha predisposto un braccio meccanico che consente l’aggancio del quarto/mezzena dalla guidovia e lo sgancio sul mezzo. Per la consegna delle carni macellate, l’azienda è titolare di mezzi di trasporto. Tale servizio, però, potrà essere effettuato anche dal proprietario stesso dell’animale macellato o da apposite ditte che esercitano l’attività di trasporto carni.
GESTIONE ACQUE
Le acque reflue provenienti da tutte le attività, meglio emarginate nel capitolo precedente, vengono convogliate nell’impianto di depurazione di cui è dotato lo stabilimento. Il funzionamento dell’impianto di depurazione esistente, è caratterizzato dalle seguenti fasi:
a) FASE BIOLOGICA – SEDIMENTAZIONE Questa fase è il cuore dell’impianto e si può tecnicamente definire come un trattamento a fanghi attivi con basso carico di fango, a miscelazione totale, con funzionamento discontinuo. Il bacino è proprio caratterizzato dal funzionamento discontinuo, questo funziona, infatti, per circa venti ore al giorno, accumulando e trattando i liquami immessi; si ferma poi per consentire la sedimentazione dei fanghi attivi e per scaricare dall’alto il liquido depurato. Nel bacino di areazione la sostanza organica viene aggredita e demolita dalla flora batterica presente, la cui vita è garantita da un continuo apporto di ossigeno atmosferico. L’ossigeno è introdotto mediante una soffiante e relativi setti porosi, che provvedono inoltre a creare il rimescolamento necessario ad evitare fenomeni di sedimentazione e a miscelare intimamente il liquame fresco in arrivo coi fanghi attivi presenti nella vasca. Questo tipo d’impianto, il cui funzionamento automatizzato, ha il notevole vantaggio di consentire l’eliminazione della vasca di sedimentazione secondaria. Durante il periodo di arresto, inoltre, l’impianto si trova in assoluta calma, limitando così il pericolo del galleggiamento dei fanghi attivi. Tale soluzione è particolarmente interessante per la grande elasticità nei confronti del carico inquinante. Questa elasticità è indispensabile nel caso specifico dove tali variazioni sono sensibili e praticamente ineliminabili. Il dimensionamento è stato fatto in modo da contenere la produzione di fanghi di supero che potranno essere allontanati dall’impianto in automatico, durante il periodo di sosta, per mezzo di un’elettropompa sommersa inviati al relativo bacino di accumulo ed ispessimento fanghi. Questo tipo d’impianto, il cui funzionamento automatizzato, ha il notevole vantaggio di consentire l’eliminazione della vasca di sedimentazione secondaria.
b) TRATTAMENTO FANGHI I fanghi biologici di supero che si formano nel naturale processo di depurazione biologica, vengono inviati al relativo bacino di accumulo ed ispessimento fanghi.
- Sostanza secca ingresso 1%
- Tempo di accumulo circa giorni 90-120
- Sostanza secca uscita 4 – 5%
- Produzione settimanale fango di supero dopo ispessimento mc. 3,50
L’impianto di depurazione sopra descritto, sino ad oggi ha consentito lo scarico delle acque reflue depurate, nel collettore della rete fognaria comunale, nel rispetto dei limiti previsti per lo scarico in rete fognaria.
IMPIANTO DI DEPURAZIONE IN PROGETTO
L’attuale proprietà, per esigenze aziendali, ha deciso di realizzare un nuovo impianto di depurazione delle acque reflue, a valle dell’impianto di depurazione esistente. Quest’ultimo, continuerà ad essere utilizzato come impianto di pretrattamento del refluo (…) Il funzionamento in serie dei due impianti di depurazione e nello specifico, l’impianto esistente come pretrattamento del refluo ed il nuovo impianto come depurazione finale, consentirà lo scarico delle acque reflue depurate, mediante apposita nuova condotta di scarico, nel più vicino corpo recettore, ovvero il torrente Mela (…) Il nuovo impianto di depurazione delle acque reflue, sarà progettato considerando una portata massima giornaliera di 15mc/giorno ed il funzionamento, sarà caratterizzato dalle seguenti fasi:
- a) OSSIDAZIONE In tale comparto il liquame si mescola con una massa di solidi fioccosi allo stato di fango molto fluido (fango attivo) all’interno del quale vive un enorme numero di microrganismi, soprattutto batteri, che si nutrono e si riproducono a spese delle sostanze inquinanti di natura organica contenente nel liquame; contemporaneamente nell’ambiente ricco di ossigeno delle vasche di aerazione, si instaurano complessi fenomeni fisici, chimici e soprattutto biologici. Si verifica innanzitutto una ossidazione chimica di composti riducenti quali idrogeno solforato, poi con fenomeni fisici e biologici intervengono i microrganismi presenti in concentrazioni elevatissime (colonie costituenti “fiocchi di fango” cioè piccolissime masse gelatinose) che agglomerano i solidi sedimentabili e bloccano i solidi colloidali per effetto di fenomeni di adsorbimento, mobilitando forze di attrazione superficiale che inducono le sostanze colloidali ad aderire e restare inglobate nella massa fioccosa; non mancano anche particolari meccanismi di coagulazione diretta delle sostanze colloidali. Infine, durante il tempo in cui il liquame soggiorna nelle vasche di aerazione, i microrganismi utilizzano per il loro sviluppo parte delle sostanze organiche solidi, trasformandole in sostanza vivente sedimentabile e contemporaneamente procedono all’elaborazione dei solidi sedimentabili e colloidali inglobati nella massa fioccosa previa solubilizzazione con particolari enzimi. Ne risulta un netto incremento dei microrganismi ed i fiocchi in cui sono agglomerati, passando il liquame nella successiva fase di sedimentazione, sedimentando sul fondo mentre il liquame depurato tracima superiormente; cioè riassumendo il fondamentale risultato del trattamento biologico è quello di rendere sedimentabili con un processo di sedimentazione sostanze organiche che altrimenti non potrebbero essere allontanate dalla fase liquida. Per realizzare questa fase depurativa bisogna installare una soffiante comandata automaticamente da un apposito quadro elettrico ed da una serie di diffusori d’aria, nella parte inferiore del setto in questione, a micro bolle. L’aria insufflata dal fondo per mezzo di blocchi di ossigenazione a bolle fini, ha la duplice funzione di realizzare un’efficace miscelazione di fornire l’ossigeno necessario ai processi biologici di depurazione del liquame. Il regime di marcia della soffiante, può essere adeguato (mediante opportuno sistema di temporizzatore) al prevedibile afflusso di liquame e quindi al reale fabbisogno di ossigeno nell’impianto. Il sistema a bolle, la disposizione dei blocchi ossigenatori ed il sistema di ricircolo dei fanghi raccolti nel comparto di sedimentazione, sono stati studiati per garantire la migliore utilizzazione dell’ossigeno fornito ed un perfetto rimescolamento della massa aerata in modo da evitare cammini preferenziali e realizzare una omogenea concentrazione del fango nella vasca.
- b) SEDIMENTAZIONE La miscela di refluo viene convogliata dalla fame di coagulazione e flocculazione e alla fase di sedimentazione. In tale fase avverrà la sedimentazione finale del refluo: infatti a causa della bassa velocità di risalita, il fango si deposita sul fondo, mentre il refluo depurato tracima superiormente e convogliato nell’ultimo stadio in cui avverrà una fase finale di filtrazione.
- c) POST DISINFEZIONE Il refluo sedimentato subisce un processo di post- disinfezione, mediante l’utilizzo di appositi prodotti disinfettanti quali l’ipoclorito o l’acido peracetico, il cui dosaggio avviene tramite l’utilizzo di un’apposita pompa dosatrice.
DESCRIZIONE NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE
- Fasi di depurazione dell’impianto di depurazione
- setto di ossidazione
- setto di sedimentazione finale
- setto di disinfezione finale
- Sistema di ossidazione composto da:
- n° 1 sistema di soffiaggio per aria con portata minima di 300 m3/h
- n° 1 sistema di diffusione d’aria a dischi multi bolle
- n° 1 pompa dosatrice per enzimi
- n° 1 pompa ricircolo fanghi
- n° 1 sistema di post disinfezione con pompa dosatrice
- n° 1 quadro elettrico in tenuta stagna IP55 contenenti tutti i circuiti di potenza ed ausiliari, PLC per la gestione automatica dell’impianto.
(…)
Lo stabilimento è riconosciuto ai sensi del REG. CE 853/2004, con approval number 940 M.
Si valutano proposte di cessione aziendale e immobiliare. Trattative riservate
CONTATTAMI SUBITO
Per mantenere la massima riservatezza, ti chiedo di compilare i campi e inviarmi la tua richiesta di informazioni. Provvederò a contattarti tempestivamente.
COMPILA I CAMPI PER RICEVERE MAGGIORI INFORMAZIONI
Per mantenere la massima riservatezza, ti chiedo di compilare i campi e inviarmi la tua richiesta di informazioni. Provvederò a contattarti tempestivamente.

[pvcp_1]